Coltivare crisantemi: attenzione a cosa può accadere

Il crisantemo è un fiore autunnale apprezzatissimo per le composizioni ed i mazzi in particolare inizia a “ricomparire” nelle serre e nei negozi in autunno esendo effettivamente uno legato a questa stagione, molto conosciuto nella cultura orientale ma così antico e amato da essere integrato anche in tempi recenti, condizione che ha portato la coltivazione ad essere diffusa.

I cristanemi sono fiori molto eleganti, generalmente di colore giallo vivo che possono essere anche legati a condizioni di vita ed umori particolari, per questo motivo sono quasi per ogni occasione anche se in Italia sono associati al giorno dei defunti. Ma coltivarli può presentare anche alcuni rischi e problemi, che non vanno sottovalutati: l’unico modo per prevenirli con efficacia è conoscere abbastanza bene la pianta.

Pianta orientale ed occidentale

Se “da noi” hanno una connotazione specifica per il giorno dei defunti o in occasione dei funerali, in Oriente, ad esempio in Giappone il crisantemo è da sempre visto in maniera molto più solare ed ottimistica, anzi regale, l’imperatore infatti è da secoli legato a questa forma di fiore che compare ancora oggi negli strali e nelle simbologie del paese, così come in altre nazioni.

La coltivazione varia a seconda del contesto: i crisantemi infatti fioriscono proprio in autunno pieno, da settembre nella parte finale fino a novembre – dicembre, ed in natura si conoscono oltre duecento tipologie, per le specie annuali possiamo utilizzare la semina, in tutti gli altri casi è consigliabile il trapianto la propagazione per talea.

A cosa fare attenzione

Cosa bisogna ricordare quando si fa crescere una pianta di crisantemo? Meglio dare al fusto più spazio possibile, l’ideale sarebbe la coltivazione all’aperto in quanto la pianta è molto resistente anche agli sbalzi di temperatura e così facendo richiederà poche cure. Però bisogna comunque ricordarsi di provvedere in alcuni dettagli:

  • Se in vaso, utilizzare sempre un terriccio di tipo biologico così da risultare nutriente
  • Impiegare sempre un compost totalmente naturale come il letame animale
  • Sul fondo del vaso o del contenitore è necessario impiegare l’argilla espansa
  • Ha bisogno di un fertilizzante definito, in particolare uno ad alto contenuto di ferro almeno una volta ogni 40 giorni

Non ha bisogno però di enormi cure, resiste bene ai cambi di stagione e fiorisce in modo molto evidente in particolare tra ottobre e novembre, per cui in questo periodo è meglio diradare qualsiasi forma di intervento e potatura, così come la somministrazione di fertilizzante che deve essere meno radicale e non eccessiva.

La potatura non è sempre necessaria, può essere utile eliminare le gemme apicali ed i rami secchi in una funzione anche estetica ad esempio per evitare una crescita eccessiva sui lati. La pianta va però potata tendenzialmente tra maggio ed agosto che è il periodo di preparazione alla fioritura, quindi il più indicato.

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