Quando seminare i peperoncini: ecco la guida definitiva

Quel che non tutti sanno è che con il termine “peperoncino“, si fa riferimento al nome comune che viene conferito alla bacca ottenuta da diverse varietà piccanti del genere di piante definite come “Capsicum“. Sappiamo bene, invece, che in linea generale il peperoncino viene utilizzato come elemento di condimento in diverse ricette.

Quel che rende piccante il peperoncino è un elemento definito come capsaicina. Nello specifico si tratta di un composto chimico che si può ritrovare in diverse concentrazioni, in base al tipo di varietà di peperoncino considerata. Ma se volessimo coltivare noi stessi i peperoncini per averli sempre a nostra disposizione, quale sarebbe il periodo perfetto? Vediamolo subito:

Periodo ideale per seminare i peperoncini:

Per far in modo che il peperoncino si sviluppi nella maniera corretta, è necessario che la germinazione avvenga quando sono presenti delle temperature abbastanza alte, fondamentali per garantire la riuscita del processo. Più nello specifico, queste ultime sarebbero comprese tra i 23 ed 25 gradi, temperature necessarie per l’efficiente concentrazione della capsaicina.

Per far sì che questo avvenga, i peperoncini dovrebbero essere seminati tra il mese di febbraio ed il mese di marzo. Successivamente, poi, le piantine nate vengono trasferite in piena terra tra il mese di aprile e quello di maggio. Ciò vale soprattutto per il nord Italia, ma verso il sud del Paese il periodo di semina si può anticipare anche a gennaio.

Cosa accade se non si semina nel periodo corretto?

Seminare i peperoncini in un periodo che non è compatibile con la loro germinazione, potrebbe portare ad una serie di fisiopatie. Queste ultime consistono in una serie di problemi generati da un clima ostico, oppure dalla mancanza di determinati elementi nutritivi. Le fisiopatie che si verificano più comunemente sono le seguenti:

  • Scottatura del frutto;
  • Foglie ingiallite;
  • Cascola dei fiori;

La prima fisiopatia è dovuta ad un sole estivo eccessivamente forte che potrebbe far bruciare i frutti interi, che quindi diventerebbero neri. Si può anche risolvere con l’impiego di reti ombreggianti con la nebulizzazione di polvere di roccia protettive. L’ingiallimento delle foglie, invece, è in genere dovuto a carenza di nutrienti o un pH anomalo del suolo.

Infine, i fiori che cadono prima di aver fruttificato, indicano una condizione davvero grave. Questa può essere dovuta a diversi fattori, come ad esempio: mancanza di nutrienti, calore eccessivo, disidratazione e gelate tardive. Quindi, abbiamo visto quando è ideale seminare i peperoncini al fine di ottenere un ottimo raccolto e per evitare queste fisiopatie. Provaci anche tu!

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